lunedì 28 gennaio 2013

Abbasso le tasse




Per un moderato, a dicembre 2012, la scelta era tra il "rigore serio" di Monti e le improbabili "promesse da marinaio" berlusconiane. Benché l'economia nazionale abbia bisogno di un taglio deciso dell'imposizione fiscale per riprendersi, le parole del Cavaliere che prometteva di eliminare l'Imu nel caso di un suo governo, erano ritenute dalla stampa mainstream un pericolo per la stabilità finanziaria dell'Italia. L'anno seguente, cioè nel 2014, si sarebbe dovuta mettere una imposta di valore doppio dell'Imu del 2012. Questa era la risposta terroristica della stampa alle sirene del centro destra.

Oggi a fine gennaio 2013? Dalla stampa non si levano più strali di indignazione, semplicemente perché non c'è solo più Berlusconi a chiedere il taglio delle tasse. Anche il serissimo Monti promette, promette e poi promette ancora:

“Presenteremo presto un piano per ridurre il gettito di Imu, Irap e Irpef“. ... “Proponiamo – dice l’uomo che è tuttora premier e che ha determinato e fissato le aliquote attualmente utilizzate – misure per bloccare la spesa pubblica corrente al netto degli interessi, con una riduzione spesa pubblica-Pil del 4,5 per cento al termine dei cinque anni. Non vogliamo fare promesse, ma prendere impegni seri”. 
Monti ha poi spiegato: “L’Imu detrazione da 200 a 400 euro; detrazioni per figli a carico fino a 800 euro. Questa riforma dell’Imu renderà l’imposta piu equa e piùprogressiva. Irap ridotta dal 2014. Meno Irpef dal 2014, a partire dai redditi medio bassi”.
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L’Irap va “ridotta e deve essere favorevole al lavoro”, prevedendo dal 2014 “l’ eliminazione del monte salari dalla base imponibile Irap. Alla fine della prossima legislatura puntiamo su un dimezzamento di 11,5 miliardi di euro di imposta in meno in 5 anni sulle imprese”
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Meno Irpef dal 2014, “riducendo a partire dai redditi medio-bassi, con un aumento della detrazione dei carichi familiari e una riduzione delle aliquote a partire da quelle più basse. Vogliamo ridurre il gettito Irpef di 15,5 miliardi di euro in cinque anni, portando il rapporto tra gettito e Pil al 2%, anche per sostenere i consumi”. "

Oggi i moderati italiani possono quindi scegliere tra "promesse da marinaio" in originale (Berlusconi) e "promesse da marinaio" in fotocopia (Monti). Non so se sia meglio per questi elettori votare l'originale o la brutta copia.
Mentre l'agenda Monti è diventato un gadget ormai solo in uso presso il Pd. Ma anche qui si strappa una pagina al giorno: 

"A Monti Bersani replica anche sul ruolo dei sindacati: “E’ un giudizio un po’ dall’alto, perché dire ai sindacati che cosa interessa ai lavoratori faccio un po’ fatica a pensare a qualcuno che lo sappia meglio dei sindacati. A me non risulta che siano di intralcio per le riforme
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“Spiace che nell’agenda Monti non ci sia una parola sugliesodati perché la stessa Fornero ha riconosciuto che c’è un problema e va risolto. Il meccanismo va reso più flessibile per evitare buchi drammatici, se no rischiamo di lasciare gente che per due e tre anni non sa dove sbattere la testa”
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il segretario del Pd ribadisce che la strada dovrebbe essere l’eliminazione dell’imposta sulla prima casa per chi “sta pagando fino a 400-500 euro”. La misura, spiega il candidato del centrosinistra, potrebbe essere coperta con una patrimoniale sugli immobili “fino a 1,5 a mezzo catastale che significa a mercato 3 milioni”. ”Sulla tassazione degli immobili – ha aggiunto Bersani – io credo che si può fare un’operazione redistributiva di questa imposta.
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Il lavoro stabile deve costare meno e quello precario deve costare di più. Se si intende un sistema di convenienza alle imprese se il giovane ha un contratto a tempo indeterminato sono più che d’accordo”.
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bisogna, dichiara, “allentare la morsa delle politiche di austerità per gli investimenti, questa è una priorità assoluta”. Una priorità anche per “le politiche economiche anche a livello europeo”."

Oggi l'agenda Monti è sempre più carta straccia. Mi chiedo allora perché Monti si è dato tanta pena per divulgarla e difenderla a spada tratta manco fosse un testo sacro (vedi "Il vangelo di Monti"), e perché personaggi come Ichino che forse l'ha realmente scritta, siano usciti dal Pd, se poi tutti aderiscono alla fin fine alla linea Berlusconi. Dove stanno le differenze fra i tre schieramenti  destra, centro e sinistra? Non c'è molta differenza visto che poi questi partiti e relativi personaggi, hanno governato un anno assieme ed hanno alzato il livello di imposizione fiscale votando i provvedimenti montiani. E mentre lo facevano nessuno di loro si è lamentato, per primo Berlusconi, che è rimasto silente nell'ombra per mesi e mesi.

Ho l'impressione che Berlusconi abbia impostato la campagna elettorale sull'abolizione dell'Imu ben sapendo che non avrebbe vinto le elezioni. Quindi pensava di poter promettere tutto, anche di lanciare banconote dagli elicotteri, tanto non avrebbe avuto responsabilità di governo. Poi però c'è stato un avanzamento nei sondaggi del centro destra, e gli avversari si sono spaventati. Quindi Bersani ha cominciato a fare timide aperture nel muro dell'austerità, ed alla fine Monti ha addirittura fatto un'inversione a "U" rispetto al suo programma iniziale di "non sprecare i sacrifici fatti dagli italiani". Anche questa volta si sono fatti involontariamente turlupinare dal Cavaliere.

Premettendo che trovo questi personaggi tutti poco seri, il peggiore è sicuramente Monti: sembrava Torquemada, ora sembra Babbo Natale. Se Berlusconi promette di eliminare parte dell'Imu aumentando le tasse su sigarette e alcool (ma quanto fumano e bevono gli italiani?), adesso Monti dice di voler abbassare le tasse tagliando la spesa pubblica. In effetti sarebbe bastato evitare di dare 4 miliardi dei euro ai manager di una banca fallita, per togliere l'Imu sulla prima casa. Ma se i tagli che propone Monti sono quelli ai terremotati dell'Emilia, allora è meglio continuare a pagare l'Imu. Monti si è detto dispiaciuto con i terremotati, purtroppo il bilancio dello Stato non consentiva di fare di più, c'erano già gli F35 e gli aiuti a Mps. Veramente non si poteva fare di più...

Monti poi afferma che quello a Mps è un aiuto sotto forma di prestito. Un prestito al 9% ad un istituto che sta fallendo o è già fallito, non so se sia proprio una buona idea. Come al solito si fanno le cose al contrario. Un prestito del genere, se dovesse essere onorato veramente, contribuirà al fallimento della banca. Si sarebbe dovuto invece utilizzare denaro pubblico per nazionalizzare la banca e sostenere i più deboli in questa situazione, cioè i correntisti, dando un bel calcio nel sedere a manager e fondazione.
Ma per fortuna di Mps (e sfortuna nostra), forse il prestito non dovrà essere restituito con denaro vero. Ma con bond Mps che non varranno neanche la carta su cui sono stampati (tipo "canistracci oil").

"I bond supposta di Mario Monti. Monte dei Paschi non è obbligata a restituire i soldi allo Stato Italiano, e gli interessi li potrà pagare con altre obbligazione senza scadenza.
Tutto questo per consentire al PD di comandare ancora senza soci scomodi.
Non ci credete? è tutto nero su bianco..."

Fonte: http://spensierata-mente.blogspot.it

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