martedì 19 marzo 2013

Per difendere l'Euro presto serviranno i panzer


Wolfgang Münchau, nel suo commento su Der Spiegel, attacca la patrimoniale cipriota e con il solito ottimismo rilancia: siamo di nuovo nel pieno della crisi Euro e non si vedono vie di uscita. Presto i panzer nelle strade? Da Der Spiegel.

I Ministri delle Finanze europei hanno deciso di espropriare i clienti delle banche cipriote - è il peggiore degli incidenti possibili all'interno dell'unione monetaria. Chi continua ad affidare i propri risparmi ad una banca sud-europea deve essere alquanto ingenuo.
E' stata senza dubbio la decisione piu' stupida e pericolosa che i politici dell'Eurozona potessero prendere. Forse è accaduto perché si sono incontrati nelle prime ore del mattino ed erano molto stanchi. O forse perché nella sala c'erano troppi giuristi che hanno finito per concentrarsi solo sui dettagli tecnici perdendo di vista il quadro d'insieme. I Ministri delle Finanze europei hanno partorito troppo in fretta il pacchetto di aiuti a Cipro - scatenando un incendio.

Con la decisione di far pagare prima di tutto i piccoli risparmiatori ciprioti, i Ministri delle Finanze europei ci hanno riportato nella fase acuta della crisi Euro. Perché ora i risparmiatori, non solo a Cipro ma in tutto il sud-Europa, cercheranno in ogni modo di mettere i loro risparmi fuori dalla portata degli stati. Ulteriori espropri forzati sono una certezza. La minaccia è concreta anche in Spagna e Italia. L'assalto alle banche è iniziato.

L'errore fatale è stato il tentativo di aggirare la garanzia sui depositi con un trucco legale. La garanzia sui depositi aveva proprio lo scopo di evitare un assalto alle banche. In questo caso non era importante la natura giuridica della garanzia, se direttamente offerta dallo stato oppure da un fondo di solidarietà, piuttosto la sua credibilità. A Cipro e ovunque nella zona Euro i depositi fino a 100.000 Euro sono assicurati. Se ora arriva lo stato e dice: scusateci, con un escamotage brillante vi prendiamo i soldi, di fatto una tassa sui patrimoni, viene meno la fiducia. Da un punto di vista giuridico, si passa da una garanzia sui depositi a un furto sui depositi.

I risparmiatori ritirano i loro depositi

Non sono stati presi in considerazione i segnali economici che una tale decisione avrebbe lanciato: il crollo dei mercati azionari, la caduta dell'Euro, la corsa dei risparmiatori a ritirare i loro risparmi. E' una reazione a catena.
Nel caso di Cipro - almeno temporaneamente - ci si è accordati su di una debole progressività. I depositi sotto i 100.000 Euro sono tassati con un'aliquota del 6.75 %, quelli superiori al 9.9%. E' uno scandalo che il presidente cipriota Nikos Anastasiades si preoccupi solamente dei depositi con importi elevati. Lui ovviamente non voleva far arrabbiare i miliardari russi e far fuggire coloro che avevano scelto Cipro come porto sicuro per il riciclaggio di denaro. E cosi' i piccoli risparmiatori hanno dovuto colmare il buco nato dall'evidente solidarietà fra il presidente Anastasiades e i criminali. 

Quello che mi fa arrabbiare ancora di piu' del comportamento scandaloso del Presidente, è la complicità dei Ministri delle Finanze europei. Avrebbero dovuto insistere per far applicare la tassa patrimoniale solo oltre i 100.000 € in modo da evitare il rischio contagio.

Io credo che da qui a mercoledi si raggiungerà un accordo su una franchigia oppure le cifre saranno riviste, in modo da avere il voto favorevole del parlamento di Nicosia. Il danno pero' è già stato fatto. Il mondo intero sa che i Ministri delle Finanze europei non hanno alcun problema nell'aggirare l'assicurazione sui depositi. L'inaspettata dichiarazione pubblica del capo dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, secondo cui al momento non sarebbero in programma altre misure simili, parla da sé.

Reazione a catena, dopo Cipro, la Grecia, il Portogallo, la Spagna e poi l'Italia.

Le banche sono in difficoltà anche in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. Questi stati sono troppo deboli per garantire l'assicurazione sui depositi in maniera credibile. In Spagna già si parla di una partecipazione dei piccoli risparmiatori. Alla prossima opportunità si tirerà fuori dal cassetto il modello Cipro e si chiederà ai risparmiatori di passare alla cassa. Chi non ritira il proprio denaro dalle banche sud-europee, è davvero un ingenuo. 
Per ripristinare la fiducia dopo questo strappo, si dovrebbe fare un passo che a Berlino invece si vuole evitare. Si dovrebbe introdurre una garanzia sui depositi a livello europeo, soprattutto senza clausole scritte con caratteri piccoli. Non penso che il governo attuale sia disponibile. Non posso nemmeno credere che un governo guidato dalla SPD sarebbe pronto a farlo. 

E siamo di nuovo al punto in cui eravamo la scorsa estate, prima che Mario Draghi calmasse i mercati. Abbiamo di nuovo una reazione a catena, da Cipro verso la Grecia, poi il Portogallo, dopo la Spagna e quindi l'Italia.
E siamo di nuovo ad un bivio, uno di quelli che Angela Merkel voleva evitare. O facciamo un passo in avanti verso una vera unione bancaria - oppure un passo indietro via dall'Euro. Naturalmente non faremo né l'uno né l'altro, si cercherà ancora una volta di aspettare. E con ogni ritardo il conto sarà sempre piu' salato.

I lettori di questa rubrica sanno che sostengo con convinzione l'Euro, compresi gli strumenti necessari per garantirne il successo. Ma prima o poi si arriverà al punto in cui non c'è piu' nulla di ragionevole nel tenere in piedi una valuta, se ai governanti manca la volontà e la competenza per gestirla in maniera saggia.

Si avvicina il giorno in cui l'Euro potrà essere difeso solo con i panzer. E allora non varrà più la pena difenderlo.

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