mercoledì 11 febbraio 2015

Aridatece li sordi!


Dopo il (breve) periodo di solidarietà con Tsipras e la Grecia, appena il neo Ministro delle Finanze greco Varoufakis ha ventilato l'ipotesi di non restituire il debito accumulato dal suo Paese con gli aiuti del Fondo Salva Stati e del MES, un solo grido si è levato dal cuore (?) dei giornalisti, dei commentatori e dei politici di governo italiani: aridatece li sordiiii!!!

E sì, perché la solidarietà politica per chi, pur male e confusamente, si erge, o tenta di farlo, contro il dominio teutonico dell'Europa e contro il suo "bravo" (Troika) è un conto, ma quando si parla di circa 40 miliardi di euro (ma sono meno) che avremmo elargito per il salvataggio dello Stato ellenico e che rischiano di evaporare, allora tutti amici, ma i patti si rispettano, come ha precisato l'ineffabile Renzi.

Ed allora ecco che il povero popolo greco, del quale si piangevano le miserie e la perdita di quasi ogni diritto civile, diventano quelli che "hanno le pezze al culo perché in fondo sono corrotti" come ha mirabilmente sintetizzato Sabina Guzzanti in un tweet. Ma tutti questi indignati fustigatori hanno un idea di chi ha goduto di questi fondi e perché?

Come ormai ben sapete, o dovreste, il meccanismo dell'ESF prima e del MES dopo si basa sul principio della messa a garanzia di una somma, derivante dai versamenti effettuati dai singoli aderenti alla UEM che sono proporzionali alla grandezza del Paese (noi siamo i terzi contributori, dopo Germania e Francia), per emettere titoli di finanziamento a breve con il ricavato dei quali si sostengono con prestiti gli Stati che chiedono l'aiuto del Fondo. Tale aiuto è condizionato al rispetto di un "memorandum", ovvero di direttive precise economiche che il Paese in difficoltà dovrà rispettare per ottenere ulteriori tranches di finanziamenti. Ora, come vengono impiegati questi finanziamenti? I fondi precedenti al MES, come il EFSF (European Financial Stability Facility), dei quali ha usufruito anche la Grecia, sono andati a risanare il settore bancario dei Paesi che avevano visto collassare i loro bilanci per colpa dei troppi prestiti non ripagati dal settore privato, prestiti che erano stati finanziati dalle banche degli Stati del Nord Europa, Germania e Francia in testa, come si può vedere dalla composizione del debito estero greco



Al momento dello scoppio della crisi vi era un'esposizione verso il settore bancario francese di circa 56 mld e verso quello tedesco di circa 30 mld, poi in ordine di importanza vi erano gli inglesi e gli olandesi. Il settore bancario italiano era esposto per poco meno di 5 mld. Dopo la tranche di aiuti del 2011 il debito francese, che già si era ridotto, praticamente scompare e quello tedesco si riduce a pochi miliardi. In altre parole il settore bancario privato francese e tedesco, grazie agli aiuti elargiti da tutti gli Stati facente parte dell'Unione Monetaria, rientrano delle loro esposizioni con la Grecia. E' vero che i contribuenti tedeschi e francesi hanno dovuto versare la quota maggiore di contributi al EFSF, ma ciò che sfugge, e che i loro governanti si guardano bene dal rammentare, è che questi contributi sono serviti a salvare il loro settore bancario che si era pericolosamente ed imprudentemente esposto finanziando quello greco, di fatto quindi risparmiando notevolmente sui sussidi che sarebbero stati costretti a versare se avessero dovuto fare da soli. Il calcolo è che complessivamente i francesi abbiano risparmiato il 50% di spesa, mentre i tedeschi il 33% circa (considerando l'utilizzo dell'escamotage Target2, qui perfettamente illustrato).

Volete indietro i soldi? Allora telefonate a Holland e la Merkel e protestate vivamente: sono certo che saranno comprensivi...

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