mercoledì 7 agosto 2013

Le mirabolanti follie di Saccomanni: "La recessione è finita!"


Interessi sui Btp decennali: San Draghi e San ShinzoAbe hanno fatto il miracolo...
Letta e Saccomanni vanno spargendo il verbo, la nuova novella per giornali e per tv: la recessione è finita, e la ripresa si intravvede nell'ultimo ora, dell'ultimo giorno, dell'ultima settimana, dell'ultimo trimestre del 2013. A San Silvestro si svolta! Evviva!

"La recessione è finita? «Credo di sì, credo che tra questo trimestre e il quarto trimestre l'economia entrerà in ripresa: siamo tecnicamente in quello che si chiama punto di svolta del ciclo». La dichiarazione è forte e viene dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, a Sky Tg24. E viene confermata anche dal premier Enrico Letta, ai microfoni del Tg1: «Si, ci sono tutti i segnali per il prossimo semestre. Gli strumenti ci sono. In questi cento giorni si è fatto molto»"

E' bastata la minaccia berlusconiana di far cadere un governo di tregua inciucista, di stabilità nella depressione, per far arrivare per magia la ripresa. Sono bastati alcuni numeri leggermente positivi in un mare di numeri disastrosi per far si che gli eurofanatici dell'austerità vi si aggrappassero come a un salvagente nella tempesta.

"Il Governo rimanda i problemi e le decisioni: IL GOVERNO DEL FARE …. D O P O

Il Parlamento è scosso dai movimenti tellurici provocati dalla prima condanna definitiva di Berlusconi
L’88enne Presidente della Repubblika compra quantità industriali di super-attack per tenere insieme il suo ultimo giocattolo delle LARGHE BEGHE
e ci dicono che la crisi si sta attenuando ed è quasi finita...
L’Italia è profondamente debole dopo il dopo Tremonti e dopo-Monti ed il nulla Letta (il nulla che avanza), molto più fragile, con industria, artigianato, italianità, migliori e giovani che fuggono ai minimi ed un credit crunch ormai conclamato
Le Banche hanno già dato comprando titoli pubblici grazie ai prestiti Bce (che dovrebbero prima o poi rimborsare)
Tutto è ancora in piedi nel settore privato anche perchè l’Italiano Risparmiatore sta dilapidando i patrimoni di generazioni per mantenere quello che ha (diciamo ormai che aveva)
Ma la matematica è ferrea, fredda, glaciale. i numeri parlano, alzano la voce , urlano."

"Questa invenzione della fine crisi che già si scontra con ulteriore calo del Pil certificato dall’Istat ed è in diretto contrasto con ogni previsione Fmi o Ocse è il tentativo di smerciare il normale miglioramento estivo dovuto alle attività turistiche o a casuali fuochi di paglia come il miracolo di una ripresa."

"Faccio notare che la traiettoria di deficit e debito pubblico italiano è assolutamente fuori controllo. Al solito nessun media sussidiato (con soldi pubblici) mette in rilievo questo enorme problema, dunque vi faccio l’ennesimo riepilogo:
- Il Debito Pubblico Italiano chiuderà certamente il 2013 al di sopra della sogli dei 2080mld di euro e con tutta probabilità toccherà quota 2100mld.
- Dato un tasso medio sull’intero debito pubblico al 3,6% l’Italia paga circa 75 mld all’anno di soli interessi. Una cifra già oggi insostenibile e destinata a salire.
- I rapporti debito pubblico/PIL e Deficit/Pil a fine 2013 saranno rispettivamente nell’intorno del 134% e del 4,8%. Ben oltre le ridicole stime del governo, riportate a pappagallo dai media. Non ci vuole un genio per arrivare a queste conclusione si tratta di sapere usare un foglio di calcolo e usare un minimo di onestà intellettuale."

"Il debito italiano continua a preoccupare il mondo intero; d'altronde, il rapporto debito/pil, che nel 2012 è stato pari al 127%, è il più elevato da quando Benito Mussolini ha preso il potere nel 1924; e non è stato toccato ancora il picco, visto che gli analisti prevedono che il rapporto salirà al 130,8% l'anno prossimo, per poi scendere al 123,4% (valore ancora incredibilmente alto), entro il 2018." (see nel 2118... ndr)


Ma però, alleluia, è successo che: 

"Meno peggio del previsto se diamo per buono il dato preliminare sul PIL Italiano nel secondo trimestre che l’Istat battezza a -0,2% sul trimestre precedente e -2% sullo stesso trimestre dell’anno scorso.
Corre l’obbligo di ricordare che il trimestre scorso è poi stato “rivisto al ribasso” (da -0,5 prel. a -0,6 def,)
Ad ogni modo siamo a 8 trimestri consecutivi di decrescita, con una caduta del PIL già acquisita di -1,7% nel 2013 (era -1,5% 3 mesi fa). In altre parole se trimestre su trimestre il PIL destagionalizzato e corretto per gli effetti del calendario farà ZERO nei prossimi 2 trimestri. L’Italia chiuderà con una recessione 2013 al -1,7%.

Comunque lontanissima da ogni ridicola stima del governo"

E' bastato un meno zero due per cento per iniziare i festeggiamenti nel governo. Siamo alla follia, oppure siamo sempre nell'ambito della politica "sopisci, prometti, illudi e rimanda". E' il nuovo mantra delle oligarchie tecnocratiche: "resistere, resistere, resistere". 
E il mantra è in parte un pio desiderio, il desiderio che i conti degli Stati europei ritornino magicamente a posto, il desiderio che la ripresa scenda dal cielo come la manna, ma è anche un desiderio pilotato ai piani alti. 

Si avverte la mano ferma di Draghi in questo luglio-agosto 2013 nella stabilità dello spread e dei tassi di interesse dei nostri titoli di Stato (ma anche di quelli spagnoli per esempio), una stabilità voluta e ottenuta, malgrado le economie private e pubbliche in crollo, malgrado i governi traballanti in mezza Europa. Il grafico in testa al post sugli interessi dei Btp decennali è eloquente.

Fonte e ringraziamento: http://spensierata-mente.blogspot.it

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