martedì 20 gennaio 2015

Fact checking: Passera e gli interessi sui mutui

"Se usciamo dall'euro gli interessi dei mutui, non dico 10, ma almeno 5 volte aumenterebbero" "poi avremo dei debiti in euro da ripagare con le lire" (Passera, Piazzapulita del 19.1.15)

Questo sarebbe un banchiere. Uno che non sa neanche come sono fatti i mutui, la legge che regola i pagamenti e soprattutto che non conosce la determinazioni ed i tipi di interessi in vigore. O forse sì?

Per Passera e per voi affezionati lettori ecco qualche utile chiarimento.

I mutui sono principalmente di due tipi: a tasso fisso ed a tasso variabile. Se uscissimo dall'euro cosa accadrebbe? Mettiamo che il nuovo governo in carica decide di fare il grande passo ed abbandonare l'euro per adottare le "lirette" (nome scelto per far piacere a Mieli, Zucconi ed altra genia eurista; d'altronde chiamarle "bungalire" come simpaticamente le definisce quel mattacchione di Scacciavillani mi sembrerebbe eccessivo...). Immediatamente tutti i rapporti denominati in euro e retti da legislazione italiana o anche esteri senza una valuta espressamente indicata come unica fonte di pagamento, con clausola "effettiva" o similare, vengono convertiti nelle nuove lirette, con un tasso di conversione 1/1, se non vogliono far impazzire i contabili. Quindi i mutui del cittadino qualunque (che è l'oggetto delle attenzioni "pelose" degli euristi) si trasformano per il futuro in mutui in lirette, sia per gli interessi che per la sorte.

Il Governo poi saggiamente, per non rovinare i suoi cittadini, fa un decreto, con il quale, in deroga all'art.1278 c.c. stabilisce che i debiti già esistenti che andranno a scadere saranno pagati con valuta calcolata al momento della conversione, e non al momento della scadenza del debito. Ciò significa che il creditore avrà la valuta senza la eventuale successiva rivalutazione o svalutazione intercorsa. Ti devo mille euro tra tre mesi, e tra tre mesi ti darò mille lirette, qualsiasi sarà all'epoca il rapporto di cambio. Non è un grande sacrificio, e comunque fa parte del rischio di valuta.

Torniamo ai mutui: il mutuatario vedrà quindi il suo mutuo in euro trasformato in lirette. Ma gli interessi? Ci sono due possibilità: se sono a tasso fisso, nulla questio; devo un 4% fisso e quindi pagherò un 4% fisso. Mi sembra logico ed intuitivo. Se è a tasso variabile, questo di solito è composto da due parti: un tasso fisso e una parte determinata sull'Euribor, ovvero l'Euribor + una percentuale fissa di aumento. La parte fissa rimane fissa, mentre per l'Euribor ci sono due possibilità: essendo un tasso formato da una media dei tassi di prestito interbancario di un paniere di banche europee, o l'Italia, non facendo parte più dell'euro, esce dal paniere, e quindi l'Euribor andrà calcolato sul restante panel di banche, oppure l'Italia resta nel paniere e, l'eventuale aumento del tasso di interesse che dovrà pagare la banca nel panel per rifinanziarsi da altre banche europee, entrerà nel calcolo del tasso Euribor.

Ora se il paniere è composta da circa 40 banche, l'aumento dei tassi di 4 (tante sono le italiane nel panel) quanto incide sul totale? 1/10. Quindi, può l'Euribor aumentare di 5 volte, partendo mettiamo dal 0,5%? Ci vorrebbe un tasso interbancario applicato alle banche italiane del 20%, perché ciò avvenga... Può aumentare di 4 volte? No. Di 3? No. Di 2? forse, sarebbe un tasso del 5%, alto ma non impossibile.

La verità è che anche un aumento significativo del tasso di rifinanziamento delle banche italiane inserite nel paniere, diluendosi nella determinazione media porterebbe ad un aumento dell'Euribor probabilmente di un punto percentuale, a parità delle altre condizioni, quindi un aumento del tutto accettabile per chi ha un mutuo variabile, considerando il miglioramento economico che a medio termine dovrebbe procurare l'uscita dal cappio dell'euro e dei suoi parametri.

Il tasso complessivo aumenterebbe di 5 volte, come ipotizzato da Passera? Evidentemente no. Come il prezzo della benzina è solo per il 25% influenzato dal costo del petrolio, così un tasso variabile vedrebbe l'aumento dell'Euribor di un punto influenzare il proprio tasso solo di una percentuale, rimanendo uguale la parte fissa (spread) del tasso applicato.

Per tutti gli altri rapporti debito/credito c'è la famosa Lex Monetae, già esaminata. Sintetizzando: NESSUNO e sottolineo NESSUNO potrebbe richiedervi il pagamento in euro del vostro acquisto ancora pendente (auto, ad esempio) o derivante da contratto in essere (rateale, di durata, ecc.) perché non sarebbe più una moneta avente corso legale in Italia, e NESSUNO potrebbe rifiutare un pagamento in lirette. Se poi avete fatto un contratto sotto legislazione estera probabilmente avevate i vostri buoni motivi e comunque avete affrontato un rischio consapevolmente. Si chiama rischio di impresa.

Questa è la meno immaginifica e mirabolante, ma più tranquilla realtà.

Anche Passera passerà...

2 commenti:

  1. Grazie per la spiegazione Luigi, ma Passera passerà prima per Palazzo Chigi!

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