Oggi si è svolto un significante referendum nella millenaria Repubblica di San Marino sull’adesione all’Unione Europea. I SI per l’Europa hanno vinto con uno scarto di 76 voti (6733), ma il quorum NON è stato raggiunto, bastava il 32% ed i SI hanno ottenuto un magro il 20.22%.
Interessante il fatto che i voti all’interno di San Marino sono stati più per il NO che per il SI, quest’ultimo aiutato invece dai sammarinesi residenti all’estero.
Con il mancato quorum, i saggi cittadini dell’antica Repubblica, chiaramente non influenzati dai slogan da bar dello sport, hanno difeso il Monte Titano dalla grinfie di Berlino, Bruxelles e da tutta la compagine targata TROIKA. Ovvia la delusione della sinistra del SI Europa, affetta da un’infantile megalomania da integrazione darwiniana (http://liradidio.blogspot.it/2013/06/stati-uniti-europei-ovvero-ritorno-all.html), dove piccolo sarebbe brutto e grande sarebbe bello senza se e senza ma, la quale ha già mostrato scenari catastrofici, illustrando un futuro di isolazionismo dal resto del mondo ”civilizzato” come se il Monte Titano fosse un promontorio all’interno della Papua Nuova Guinea…
L’antica sovranità di San Marino è salva da quella globalizzazione, che magari avrebbe imposto prelievi forzosi alle sue banche o l’avrebbe invasa da frutti provenienti dal Nord Africa o da vini cinesi.
Duemila e cinquecento anni fà la piccola Sparta con 300 uomini si era opposta all’egemonia persiana, oggi la storia si ripete con fierezza nella sovrana Repubblica di San Marino dove coloro che non sono andati al voto e 6657 dei suoi cittadini hanno saputo dire alle urne NO al gigante europeo espressione delle lobbies.
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