di Piero Roncoletta
Nessuno verrà a salvarci.
Non gli americani esportatori di democrazia, né i virtuosi e civili popoli del Nord. Del resto, perché dovrebbero? Sono Stati capitalisti, non organizzazioni umanitarie! E se anche qualcuno si facesse avanti con un nuovo Piano Marshall, siamo sicuri che avrebbe il suo tornaconto.
E' la Sacra Legge dei Mercati, se qualcuno cade, gli dai un calcio, non tendi la mano.
Ma noi non abbiamo bisogno di nessuno. Senza dover necessariamente scomodare il Rinascimento, Leonardo o Michelangelo: questo è il Paese che, dopo cinque anni di guerra devastante, ha prodotto uomini come Enrico Mattei, Adriano Olivetti, Sandro Pertini, Giulio Natta, Federico Caffè, tanti illustri giuristi e grandi letterati.
Questo è il Paese che nel 1947 si è dotato di quella che fu unanimemente riconosciuta come la Costituzione più avanzata del mondo. E' il Paese del boom degli anni '60 e delle lotte per i diritti civili degli anni '70, è il Paese che è stato la quinta potenza economica mondiale.
Ma poi, una trentina di anni fa, qualcosa si è rotto. Abbiamo dimenticato di essere cittadini, ognuno si è chiuso nel proprio egoismo e nella ricerca del benessere individuale,ed abbiamo delegato ad altri tutte le decisioni importanti per la vita di una nazione.
E' così che i peggiori si sono impadroniti del potere, perché gli abbiamo dato carta bianca. E questa pessima classe dirigente ha usato il proprio potere per renderci simili a loro, distruggendo i veri valori, abbrutendoci
nella ricerca ossessiva del denaro e del potere quali unici parametri per la misura della qualità di una persona.
nella ricerca ossessiva del denaro e del potere quali unici parametri per la misura della qualità di una persona.
Lo scopo è chiaro: creare una melma indistinta, incapace di pensiero e di reazione, incapace non solo di creare un'alternativa, ma persino di pensarla come possibile.
Ma adesso i nodi stanno venendo al pettine, una recessione senza fine sta portando alla luce la verità,la nuda realtà di una classe dirigente arrivista, corrotta e incapace, al servizio del grande potere finanziario o, più spesso, talmente stupida e ignorante da non rendersene nemmeno conto.
Tutto è perduto, dunque? Ci resta solo una rabbia inconcludente? Non ancora. In molti c'è ancora coscienza civica, voglia di fare, cultura e competenza. Non siamo antropologicamente inferiori, non abbiamo un difetto genetico che fa di noi dei mafiosi corrotti fannulloni spaghetti e mandolino. Non tutti, almeno.
Dobbiamo solo svegliarci e per prima cosa informarci, smettere di essere spettatori passivi della propaganda massmediatica, cercare, studiare e criticare, usare il cervello.
Alcuni lo stanno già facendo, con poche risorse e nel silenzio generale. Sono ancora pochi: aiutiamoli a creare e diffondere conoscenza. Non abbiamo le tv, ma abbiamo la rete, un oceano che il potere (forse) non è riuscito ancora completamente a recintare, abbiamo i libri, abbiamo le piazze e i luoghi di incontro privati.
Se restiamo da soli, l'impotenza e la frustrazione avranno il sopravvento, ma c'è chi si sta organizzando, chi sta facendo rete, e dalla rete movimento, e dal movimento soggetto politico.
…il resto verrà da sè.
E' l'ignoranza che ci rende sudditi, sta a noi scegliere di tornare cittadini.
Vorrei chiudere con questa citazione che, indipendentemente dalla formazione politica di ognuno di noi, sia di stimolo e di insegnamento:
"Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza."
Antonio Gramsci
N.d.r. Se i link di cui sopra non dovessero bastare consigliamo il blog www.italiasedesta.com, il blog di Alberto Bagnai, e il gruppo Democrazia e Sovranità
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